Ritorno al matese – Tratto da Collane di Ruggine

malatesta
Errico Malatesta

[Segnaliamo la pubblicazione del numero 3 della rivista ruggine, una pubblicazione autoprodotta che esplora i territori della fantascienza radicale col merito di avere introdotto in italiano molte suggestioni steampunk. Tra le penne che firmano i racconti, alcune figure note per il loro attivismo nella rete e nelle mobilitazioni in carne e ossa, come pinche e reginazabo. La rivista può essere ordinata scrivendo a questo indirizzo: collanediruggine @ inventati.org]

 

A Città 1 sta arrivando l’inverno, e la neige cade più fitta che mai su Richmond e sulle rovine delle ville vittoriane affacciate sul Tamigi e sul vasto parco recintato che fu la riserva di caccia della Famiglia Reale – sempre ammesso che qualcuno lo ricordi ancora.

Leggi tutto “Ritorno al matese – Tratto da Collane di Ruggine”

Anarchia e potere

 

Anarchia e potere nella guerra civile spagnola
(1936-1939)

sarà presente l’autore:
Claudio Venza
(docente di storia contemporanea all’Università di Trieste e collaboratore di “Germinal”)

Dalla Spagna giungono anche notizie confortanti. Tra gli slogan del movimento del 15 Maggio (o di indignad@s), ve ne sono alcuni tipici dell’anarchismo: “Nessuno rappresenta nessuno” e “I nostri sogni non trovano spazio nelle vostre urne”. Inoltre ci sono un paio di atteggiamenti antiautoritari: le assemblee che cercano il consenso e non la maggioranza e l’assedio di massa alle istituzioni ufficiali. E’ forse una riedizione, mutatis mutandis e in chiave nonviolenta, della rivoluzione del 1936?

L’iniziativa si svolgerà:

Venerdì 12 agosto

ore 20:30 via Savi, Sant’Eulalia di Borso del Grappa (Tv)

iMalfattori

Padova – Niente di nuovo sul fronte del capitale

 

Pubblichiamo volentieri un recente articolo dei compagn* del Gramigna a proposito dell’ultimo sgombero subito.

E’ interessante notare come le dichiarazioni dei parassiti del consiglio comunale di Padova, utilizzino lo stesso linguaggio e le stesse bugie dei loro colleghi di Udine, Trento e di altre parti d’Italia.

 

 

LE MENZOGNE:
«Li cacciamo fuori di nuovo. Sporgeremo denuncia per occupazione abusiva e
chiederemo alle autorità d’intervenire. Della collettività gli interessa poco o
nulla: cercano solo visibilità.»
Marco Carrai, 24 ottobre 2010

«Sono state portate via tutte le cose utili. Forse è rimasto qualcosa fallato
o in attesa d’essere trasferito prima dello sgombero. Martedì manderò i tecnici
a fare un controllo.»
Claudio Piron, 31 ottobre 2010

«Bisogna mettergli la museruola. Oggi c’è interesse intorno alla struttura
come dimostrano diversi compratori. Chiariamo la situazione: quella di Torre è
stata un’occupazione abusiva, recidiva e fatta con la forza. Eravamo in una
situazione di piena illegalità, non si tenti di mascherarla come l’azione di
ragazzi bonari. I veri esempi di associazionismo che creano spazi raccolgono
centinaia di persone e seguono le regole. Proprio la terza circoscrizione (di
cui il rione di Torre fa parte) si presenta vivace e pronta a concedere spazi
ricreativi.»
Andrea Micalizzi, 24 marzo 2011

LA VERITÀ DEI FATTI:
Il 29 giugno si è tenuta negli uffici Patrimonio, Partecipazioni e Lavoro del Comune di Padova l’asta pubblica per la vendita del complesso dell’ex-scuola “Zanella-Davila” di Torre. Il Comune aveva fissato come prezzo base 2 milioni e 62 mila euro.
Anche quest’asta, come tutte quelle che l’avevano preceduta, non è nemmeno cominciata, poiché non è stata presentata nessuna offerta d’acquisto. Seppur il prezzo dell’area si stia sempre più abbassando un’ennesima asta
deserta non ci stupisce affatto. L’edificio della scuola, dopo lo sgombero del Gramigna del 23 marzo, era stato
pesantemente danneggiato a livello strutturale (devastazioni di soffitti, distruzione di finestre, abbattimento delle scale anti-incendio esterne, scavo di profonde buche per non fare più entrare macchine…).
Adesso che rimane soltanto una vera e propria pattumiera a cielo aperto giustizia è stata fatta, secondo le autorità, l’ordine pubblico in quel di Torre è stato ristabilito. L’occupazione, riportando nella zona socialità, aggregazione e coinvolgendo tutta la cittadinanza nel principio dell’autogestione, stava facendo rivivere il quartiere di linfa nuova con serate musicali, iniziative culturali e di controinformazione, momenti di integrazione popolare.
Ma la giunta, evidentemente spaventata da tutto questo, ha deciso di non poter permettere lo sviluppo di questa situazione, sgomberando il Centro Popolare Occupato Gramigna. La svendita del patrimonio pubblico e il fare clientelare di Zanonato sempre con le stesse note ditte edili cittadine stanno alla base dell’essenza di
questa giunta comunale: una giunta di speculatori!
Il Comune ha messo all’asta la scuola Zanella-Davila e ancor prima di ricevere i soldi dalla vendita dello stabile ha investito le nostre finanze per costruire il nuovo complesso scolastico “Aldo Moro” di via Luxardo a Torre.
Inoltre, il Comune di Padova è titolare di obbligazioni della banca americana Lehman Brothers per un totale di 6 milioni di euro, soldi prelevati dalle tasche dei cittadini e ora svaniti nel nulla.
Adesso, sindaco e assessori, che evidentemente si sentono agenti finanziari degni di Wall Street, si vedono costretti a svendere l’edificio a qualche privato per pochi spiccioli pur di raggranellare qualche soldo e coprire l’ingente buco economico creato nelle casse del Comune.
La “sinistra” giunta, ora capitanata dal probabile futuro candidato sindaco Ivo Rossi (firmatario dello sgombero del Gramigna), crede di poter amministrare la città con fare autoritario, calpestando i diritti e fregandosene dei bisogni
della cittadinanza. I limiti imposti ad alcuni membri del movimento studentesco e l’ennesima ordinanza che vieta i cortei nel centro sono solo le ultime trovate di questa banda di pagliacci travestiti da sceriffi. Pagliacci, questi, che appartengono ad una ben nota forza politica come il PD, degno di invitare Maroni all’invio dei militari in Val di Susa contro il presidio popolare No TAV e di essere ormai l’unico partito a premere con forza per l’aumento dell’impegno militare nello sterminio della popolazione della Libia, a salvaguardia degli interessi di Eni e Finmeccanica. In una città distrutta dal cemento mentre i proletari restano senza casa e le liste per le case popolari scoppiano, in una città abbandonata al degrado dai difensori dell’ ordine e della disciplina e senza più spazi di aggregazione  collettiva, denunciare la speculazione della Zanella-Davila, significa anche essere contro la manovra finanziaria di lacrime e sangue che attaccherà ancor più pesantemente il mondo della scuola, il diritto allo studio, le famiglie con
figli a carico e le pensioni.

Gli spazi ce li riprenderemo con la lotta!

Giunta di destra, giunta di sinistra
Chi sgombera gli spazi è sempre un fascista!

 

domenica 3 luglio – azione diretta contro il TAV

Molte parole sono state spese riguardo domenica 3 Luglio a Chiomonte ma ci sentiamo di aggiungere anche il nostro pensiero rispetto a quello che è successo durante e dopo la manifestazione. Prima di tutto ci sentiamo di sottolineare come le assemblee del movimento NO TAV stiano insegnando a tutti come si conduca una lotta, decidere le lotte in maniera collettiva e orizzontale unisca le varie anime che si oppongono, al TAV.

E’ stata per noi una giornata di lotta indimenticabile, e non sarà certo l’ultima. Nonostante la vile aggressione poliziesca fatta di proiettili di gomma, armi chimiche sparate in faccia alla gente, e sassi lanciati dal cavalcavia, abbiamo assaporato un momento di lotta collettiva come non capitava da tempo. Eravamo in prima fila fianco a fianco coi valligiani. E’ stato sorprendente parlare con loro di libertà, autogestione, collettivismo …. Ci intendevamo alla peferzione. Sembrava di chiacchierare con qualche vecchio compagno di lunga esperienza. Eppure i valsusini che abbiamo incontrato ci assicuravano che raramente uscivano dalla valle. Dalla prassi alla teoria (con buona pace dei marxisti), dalla lotta contro il TAV alla riscoperta di un modo nuovo di vivere, di socializzare e interagire con le altre persone, senza bisogno di esercitare potere sugli altri. E’ stata assolta come sempre dallo Stato la violenza e la repressione che Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Guardia Forestale hanno prodotto contro il movimento NO TAV. Solo grazie alla determinazione delle compagne dei compagni è stato possibile arginare. Ci ha piacevolmente sorpreso discorso fatto da Perino, in qualità di portavoce NOTAV, che non solo ha risposto a tono a al massacro mediatico perpetrato all’indomani dei fatti di Chiomonte, ma anche saputo aprire una breccia nel muro cinicamente legalitario costruito con tanto sangue e galera negli ultimi dieci anni.

E’ stato incredibilmente coraggioso solidarizzare davanti a 25 mila persone con gli arrestati, arrivando pure a chiamarli per nome  e promettendo loro che “li tireremo fuori presto da lì…i crimini li hanno fatti chi li ha pestati”. Diciamolo pure è stato un piccolo “vaffa” a Grillo e a tutta la combriccola del che ha fatto suo il motto “più galera per tutti”.

Con Sole e Baleno nel cuore

SOLIDARIETA’ a: Marta , Roberto , Salvatore , Giancarlo

LIBERI SUBITO!

Alcuni che c’erano

Presidio solidarietà per gli arrestati

Riprendiamo da notav.info

E’ stata confermata la detenzione degli arrestati nel corso dell’assedio NO TAV alla Maddalena, assedio cui abbiamo partecipato e che abbiamo pienamente condiviso.

Esprimiamo loro  solidarietà attiva con un presidio che proponiamo in Valle, in contemporanea col presidio che si terrà davanti al carcere delle Vallette. L’appuntamento è per sabato 9 luglio, alle ore 17.30 , a Bussoleno , sul ponte storico di via Fontan.
Che tante bandiere NO TAV sventolino contro la repressione, l’occupazione militare della valle, la grande, mala, costosissima opera. I compagni rinchiusi alle Vallette per aver difeso con noi il futuro di tutti sono tutti noi.

Una lettera o una cartolina puo’ essere molto importante per i ragazzi arrestati, soprattutto se viene dalla valle che resiste!
Facciamoli sentire parte di noi, mandiamo loro i nostri saluti, i nostri pensieri, il nostro abbraccio solidale:

Marta Bifani
Roberto Nadalini
Salvatore Soru
Giancarlo Ferrari

Casa circondariale
Via Pianezza 300

10151 – Torino

Resoconto manifestazione contro la sentenza ex Tricom Galvanica PM. Uccisi dal profitto, giustiziati dallo Stato. Bassano del Grappa 25 giugno 2011

Manifestazione contro la sentenza ex Tricom - 25 giugno 2011 - Bassano del Grappa - "Anche se voi vi credete assolti sarete sempre coinvolti!"
Manifestazione contro la sentenza ex Tricom - 25 giugno 2011 - Bassano del Grappa - "Anche se voi vi credete assolti sarete sempre coinvolti!"

“Uccisi dal profitto, giustiziati dallo stato” è la sintesi (oltre al titolo del  nostro striscione) della  manifestazione svoltasi a Bassano del Grappa il 25 giugno. Corteo di protesta contro l’infame sentenza di assoluzione (il fatto non sussiste) che il tribunale di Bassano del Grappa ha concesso agli ex proprietari dell’ormai notissima fabbrica di veleni Tricom Galvanica PM.
I padroni dell’ex fabbrica di Tezze  per anni si sono arricchiti sulla pelle degli operai risparmiando sulla sicurezza in nome del profitto e hanno volontariamente reso il luogo di lavoro una fabbrica di veleni. E non di poco conto è stato il danno ambientale. Le sostanze nocive colpiscono prima i lavoratori e poi il territorio. Come sempre, la sete di profitto colpisce gli sfruttati.

Se questo processo poteva aiutare a far luce su anni di sfruttamento, in realtà è diventato l’ennesima dimostrazione che lo Stato, rappresentato dai giudici del tribunale di Bassano, è complice e solidale con gli interessi economici della classe padronale. D’altronde, era una pia illusione credere che sarebbe andata molto diversamente e anche in caso di sentenza opposta, sarebbe stata un’elemosina che al massimo avrebbe avuto il retrogusto del contentino post mortem.

 

Non è certo un loquace De Magistris “de casa nostra” a cambiare la situazione di continuo sfruttamento e avvelenamento perpetrata sulle nostre vite, ne’ tantomento interrogazioni parlamentari pubblicizzate con un ottimo marketing politico e neppure i cambi di poltrona all’inutile parlamento Europeo. Dobbiamo risvegliare le coscienze, indignarci non per elemosinare qualcosa ma per costruire un diverso modo di vita, lavoro e socialità. Le fabbriche di veleni le devono chiudere gli operai non i tribunali!
Per quanto ci riguarda, noi la “sentenza” l’abbiamo emessa da molto tempo: padroni e giudici colpevoli!

 

Breve nota politica. Un migliaio i solidali scesi in piazza. L’adesione alla manifestazione è stata trasversale con buona presenza di individualità anarchiche e antagoniste bassanesi e padovane. Al corteo mancavano i sindacati gialli CISL, UIL, come sempre quando si tratta di alzare la testa, e  partiti con una certa rilevanza nel territorio comunemente considerati di “sinistra” come PD e Sinistra e Libertà, sintomo questo di un malessere nei confronti delle lotte autorganizzate dal basso e non controllabili direttamente dai partiti. Era presente l’Italia dei Valori che, coerentemente con l’attuale linea di partito, ha lasciato il corteo in segno di protesta per alcuni  “rumorosi” petardi lanciati dalla coda al corteo che hanno spezzato il loro clima di pace comune.  Giustamente la protesta contro anarchici e comunisti antagonisti è più urgente della protesta contro chi ha scientemente rovinato e distrutto vite e dignità di tante persone.
Da notare la presenza di simpatizzanti “No Tav”  che rimarcano lo stretto legame che intercorre tra i comitati in difesa della salute e del territorio e i movimenti di Resistenza della Val Susa. Una lotta contro le lobby del potere condivisa da entrambi i movimenti.

 

Alla fine della manifestazione qualcuno ha ricordato al tribunale di Bassano la sua complicità con i padroni assassini, una decina di chiazze di vernice rossa sono sorte sulla facciata principale del palazzo.

 

Collettivo Linea di Confine

Individualità Anarchiche

APPELLO ALLA MOBILITAZIONE E ALLA SOLIDARIETA’

Riceviamo e pubblichiamo:

APPELLO ALLA MOBILITAZIONE E ALLA SOLIDARIETA’

Il Tribunale di Bassano del Grappa (VI), dopo due tentativi di archiviazione, assolve con formula piena “ IL FATTO NON SUSSISTE” due titolari e un direttore, sotto processo per la morte dei lavoratori alla TRICOM GALVANICA di Tezze sul Brenta.

L’alta mortalità alla Tricom, le falde acquifere inquinate da cromo esavalente che sgorgava dalla fabbrica dei veleni, le perizie, la riesumazione delle salme.

Tutto ciò non ha influito minimamente sulla decisione di chiudere gli occhi e mandare assolti i responsabili.

Noi, Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa, assieme ai famigliari, siamo sempre stati (e lo siamo tuttora) convinti della causa che ha portato alla morte questi lavoratori; abbiamo visto le foto dei muri impregnati di cromo, le cisterne rattoppate, il fango giallo in cui camminavano gli operai. Abbiamo ascoltato le testimonianze di chi ci ha lavorato o di chi aveva i propri famigliari in quell’inferno.

LORO, COME MOLTI ALTRI IN ITALIA, SONO MORTI DI LAVORO ED I PADRONI SI SONO ARRICCHITI SULLE LORO SPALLE, RISPARMIANDO SULLA SICUREZZA.

Questa sentenza in un periodo di alta mortalità di incidenti sul lavoro e di lavoratori ammalati o deceduti per malattie professionali (solo per amianto sono 4000 vittime all’anno), apre la strada ad un atteggiamento, che vista l’impunità assicurata, sarà sempre più volto a fregarsene della salute dei lavoratori. E non solo.

Le sostanze nocive colpiscono prima i lavoratori e poi il territorio. La sete di profitto colpisce tanti cittadini, che subiscono questa situazione.

C’era la possibilità di celebrare un processo che metteva al centro la tutela dei lavoratori e la sicurezza nei posti di lavoro. Al contrario la sentenza ha affermato ancora una volta, che la giustizia pende sempre dalla parte dei padroni.

La verità noi la conosciamo e forti di questo riteniamo doveroso dare un forte segnale di protesta a questa sentenza. La nostra battaglia per la sicurezza non si ferma qui; va avanti per perseguire rischio zero per chi entra in contatto con sostanze nocive nei posti di lavoro e nei territori.

La rabbia si è espressa davanti al tribunale martedì 24 maggio e mentre impuniti e “a testa alta” gli imputati lasciavano le aule, 9 lavoratori del presidio davanti al tribunale, venivano denunciati. Questa è la loro tanto sbandierata giustizia.

Abbiamo deciso di convocare il

25 giugno 2011
Bassano del Grappa
Ore 16:00
P.zza Garibaldi
un corteo che attraversi la città

che dia voce a tutti quei lavoratori e cittadini, comitati e sindacati di base, partiti, che ritengono che non si debba più morire per il lavoro e per ridare forza e dignità ai famigliari, tanto umiliati da queste sentenze.

LA NOSTRA LOTTA E’ LA LOTTA DI TUTTI

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Sesto S.Giovanni (Mi)

Aderisci a quest’appello inviando una mail a Salute.Tezze@libero.it

Alzate le barricate!

Che il primo cantiere Tav debba essere aperto, per la lobby padronale del Tav è ormai un fatto scontato. Deve essere solo deciso quanta polizia e carabinieri impiegare e, in una seconda fase, quanti reparti militari.
Il clima di odio politico verso i movimenti Valsusini ha raggiunto apici di tensione fortissimi con dichiarazioni intrise di disprezzo e infamità. La lobby del Tav ha scatenato una grande campagna mediatica per nascondere le dimensioni e le ragioni dell’opposizione, per screditare il movimento presentandolo come covo di estremisti e sovversivi. All’acuirsi delle tensioni sociali ciclicamente spuntano proiettili puntualmente imbustati da chi ha interesse a screditare e distruggere i movimenti di protesta popolari. Troppe volte nel corso di pochi anni le stesse mani padronali-istituzionali hanno attuato questa strategia per impressionare l’opinione pubblica prima di sferrare l’assalto finale  agli interessi economici tanto ambiti.
Ieri, mercoledì 8 giugno, c’è stato un gran vertice politico-sbirresco in prefettura a Torino con la presenza del ministro degli interni, del capo capo polizia del sindaco e del prefetto che hanno dato per scontata  l’apertura del cantiere alla Maddalena. Tuttavia come riferito dal sito notav.info “L’intera operazione ha assicurato il ministro verrà gestita dalle forze di polizia di cui non verrà fatto risparmio. Punto debole però i costi della sicurezza che, prosegue Maroni, rischiano di diventare superiori al costo dell’opera.” Il PD che chiedeva “alcuni reggimenti di alpini” per militarizzare la Val di Susa, resta dunque a bocca asciutta. Effettivamente è meglio “risparmiare” la reputazione del corpo degli Alpini per missioni omicide nel mondo, tanto la reputazione della polizia è ormai irrecuperabile.
Le contraddizioni del tanto declamato “padroni a casa nostra” gridato ai quattro venti dalla Lega sta venendo a galla. A pochissimi giorni dalla grande battaglia di Resistenza (sicuramente nei giorni del referendum) i movimenti NOTAV hanno già individuati i responsabili politici e morali di quanto accadrà a Chiomonte. Chi sono? Sono tutti coloro che siedono nei sfarzosi palazzi del potere economico, politico e militare.

Finora i Movimenti NOTAV hanno saputo reagire e resistere all’assalto brutale di uno Stato che per i propri interessi non esiterebbe a spazzare via ogni minima forma di dissenso. L’unica medicina è quella di resistere un minuto in più di loro.

Quì è in gioco la libertà di tutti noi. Una libertà che deve essere strappata dalle mani di chi vorrebbe incatenarla ad un palo di un inutile cantiere.

A Chiomonte in Val di Susa sono ben accetti  solidali, in questi giorni più che mai.

Al diavolo il referendum portiamo solidarietà ai NOTAV!
Potete seguire l’evolversi della situazione su questo sito www.notav.info

http://aranea.noblogs.org/


 

700 buoni motivi per dire No al Tav

La notte del 23 maggio  è avvenuto il primo tentativo di assalto da parte della polizia e carabinieri per posizionare i mezzi e le recinzioni  per la costruzione del tunnel geognostico, alla Maddalena di Chiomonte, prima tappa della realizzazione della linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione. Quella notte circa duecento residenti Valsusini sono resistiti respingendo l’assalto di polizia e ruspe. A detta del ministero dell’interno sono state 700 i pezzi di roccia sequestrati  (e presumibilmente imbustati in sacchetti e mandati al Ris!).

Dopo i i fatti della Maddalena del 23 maggio, l’intero arco parlamentare, i sindacati e industriali si sono schierati contro quest’atto di “insurrezione” definendo i Resistenti prima “fascisti” poi “pagati da qualcuno” e auspicando un giusto e opportuno massacro per calmare gli animi dei Valsusini. Il prossimo passo dello Stato è chiaro: militarizzare la Valsusa e far partire i lavori altrimenti  dovrà dire addio ai cospicui fondi europei.

Rilanciamo l’appello dei No Tav valsusini. La prossima settimana sarà decisiva per il movimento, non permettere l’apertura del cantiere farà perdere i fondi europei e metterà in forse l’intero finanziamento all’opera.

 

MADDALENA: CAMPEGGIO PER RESISTERE

http://www.notav.info/top/maddalena-campeggio-resistente/

All’assemblea di ieri 27/5/11 di Bussoleno e’ stato ribadito che come movimento ci opporremo con tutte le forze all’apertura del tunnel geognostico della Maddalena. forze che, come sempre, stanno nei numeri che riusciamo a creare con il nostro movimento popolare, che come tale è composto da migliaia di persone diverse fra loro ma tutte determinate a non lasciare neanche un centimetro a chi vuole fare della nostra valle un deserto.

Quindi a partire da questa sera e fino alla fine del mese invitiamo caldamente tutti e tutte a venire alla Maddalena per passare più tempo possibile. di notte ma anche di giorno, portando tende, cibo, beni di conforto e quant’altro possa essere utile a resistere per giorni. saranno giorni lunghi ma è fondamentale fare uno sforzo che ha tutta l’aria di essere decisivo. allo scadere del mese, se la controparte non deciderà di rimischiare le carte, i proponenti l’opera perderanno i fondi europei. se saremo presenti in massa potremo evitare l’impiantamento del cantiere (e relativa erogazione dei fondi). tutti consapevoli che un’eventualità contraria non rappresenterebbe comunque una sconfitta, perchè un cantiere è tale solo se può lavorare e noi faremo di tutto per fargli trovare lungo, anzi lunghissimo.

Domani alle ore 15:oo si terrà un’assemblea con Fincantieri che ha dato piena solidarietà al movimento no tav. alla sera musica, così come domenica sera e le sere a seguire. le iniziative si svolgeranno nel piazzale della maddalena, l’accesso con le macchine sarà garantito fino a tarda sera. Chiediamo a tutti di spargere la voce e chiamare quante più persone possibili a presidiare.

a sarà dura!!!