Padova – Niente di nuovo sul fronte del capitale

 

Pubblichiamo volentieri un recente articolo dei compagn* del Gramigna a proposito dell’ultimo sgombero subito.

E’ interessante notare come le dichiarazioni dei parassiti del consiglio comunale di Padova, utilizzino lo stesso linguaggio e le stesse bugie dei loro colleghi di Udine, Trento e di altre parti d’Italia.

 

 

LE MENZOGNE:
«Li cacciamo fuori di nuovo. Sporgeremo denuncia per occupazione abusiva e
chiederemo alle autorità d’intervenire. Della collettività gli interessa poco o
nulla: cercano solo visibilità.»
Marco Carrai, 24 ottobre 2010

«Sono state portate via tutte le cose utili. Forse è rimasto qualcosa fallato
o in attesa d’essere trasferito prima dello sgombero. Martedì manderò i tecnici
a fare un controllo.»
Claudio Piron, 31 ottobre 2010

«Bisogna mettergli la museruola. Oggi c’è interesse intorno alla struttura
come dimostrano diversi compratori. Chiariamo la situazione: quella di Torre è
stata un’occupazione abusiva, recidiva e fatta con la forza. Eravamo in una
situazione di piena illegalità, non si tenti di mascherarla come l’azione di
ragazzi bonari. I veri esempi di associazionismo che creano spazi raccolgono
centinaia di persone e seguono le regole. Proprio la terza circoscrizione (di
cui il rione di Torre fa parte) si presenta vivace e pronta a concedere spazi
ricreativi.»
Andrea Micalizzi, 24 marzo 2011

LA VERITÀ DEI FATTI:
Il 29 giugno si è tenuta negli uffici Patrimonio, Partecipazioni e Lavoro del Comune di Padova l’asta pubblica per la vendita del complesso dell’ex-scuola “Zanella-Davila” di Torre. Il Comune aveva fissato come prezzo base 2 milioni e 62 mila euro.
Anche quest’asta, come tutte quelle che l’avevano preceduta, non è nemmeno cominciata, poiché non è stata presentata nessuna offerta d’acquisto. Seppur il prezzo dell’area si stia sempre più abbassando un’ennesima asta
deserta non ci stupisce affatto. L’edificio della scuola, dopo lo sgombero del Gramigna del 23 marzo, era stato
pesantemente danneggiato a livello strutturale (devastazioni di soffitti, distruzione di finestre, abbattimento delle scale anti-incendio esterne, scavo di profonde buche per non fare più entrare macchine…).
Adesso che rimane soltanto una vera e propria pattumiera a cielo aperto giustizia è stata fatta, secondo le autorità, l’ordine pubblico in quel di Torre è stato ristabilito. L’occupazione, riportando nella zona socialità, aggregazione e coinvolgendo tutta la cittadinanza nel principio dell’autogestione, stava facendo rivivere il quartiere di linfa nuova con serate musicali, iniziative culturali e di controinformazione, momenti di integrazione popolare.
Ma la giunta, evidentemente spaventata da tutto questo, ha deciso di non poter permettere lo sviluppo di questa situazione, sgomberando il Centro Popolare Occupato Gramigna. La svendita del patrimonio pubblico e il fare clientelare di Zanonato sempre con le stesse note ditte edili cittadine stanno alla base dell’essenza di
questa giunta comunale: una giunta di speculatori!
Il Comune ha messo all’asta la scuola Zanella-Davila e ancor prima di ricevere i soldi dalla vendita dello stabile ha investito le nostre finanze per costruire il nuovo complesso scolastico “Aldo Moro” di via Luxardo a Torre.
Inoltre, il Comune di Padova è titolare di obbligazioni della banca americana Lehman Brothers per un totale di 6 milioni di euro, soldi prelevati dalle tasche dei cittadini e ora svaniti nel nulla.
Adesso, sindaco e assessori, che evidentemente si sentono agenti finanziari degni di Wall Street, si vedono costretti a svendere l’edificio a qualche privato per pochi spiccioli pur di raggranellare qualche soldo e coprire l’ingente buco economico creato nelle casse del Comune.
La “sinistra” giunta, ora capitanata dal probabile futuro candidato sindaco Ivo Rossi (firmatario dello sgombero del Gramigna), crede di poter amministrare la città con fare autoritario, calpestando i diritti e fregandosene dei bisogni
della cittadinanza. I limiti imposti ad alcuni membri del movimento studentesco e l’ennesima ordinanza che vieta i cortei nel centro sono solo le ultime trovate di questa banda di pagliacci travestiti da sceriffi. Pagliacci, questi, che appartengono ad una ben nota forza politica come il PD, degno di invitare Maroni all’invio dei militari in Val di Susa contro il presidio popolare No TAV e di essere ormai l’unico partito a premere con forza per l’aumento dell’impegno militare nello sterminio della popolazione della Libia, a salvaguardia degli interessi di Eni e Finmeccanica. In una città distrutta dal cemento mentre i proletari restano senza casa e le liste per le case popolari scoppiano, in una città abbandonata al degrado dai difensori dell’ ordine e della disciplina e senza più spazi di aggregazione  collettiva, denunciare la speculazione della Zanella-Davila, significa anche essere contro la manovra finanziaria di lacrime e sangue che attaccherà ancor più pesantemente il mondo della scuola, il diritto allo studio, le famiglie con
figli a carico e le pensioni.

Gli spazi ce li riprenderemo con la lotta!

Giunta di destra, giunta di sinistra
Chi sgombera gli spazi è sempre un fascista!