Riassunto del caso Battisti e l’orgia mediatica delle destre in piazza

Riassuntino personale dei fatti cercando di capire perché intellettuali come Bernard-Henry Lévi, Daniel Pennac, Gabriel Garcìa Màrquez e Fred Vargas diano solidarietà a un personaggio come Battisti.

1. Non esisterebbero prove certe della sua colpevolezza, ma solo dichiarazioni di suoi ex compagni pentiti;
2. Non è stato condannato come esecutore materiale del delitto Torregiani, bensì come organizzatore dell’agguato. Il figlio del gioielliere fu ferito per errore da un proiettile sparato dal padre, non dal terrorista rosso;
3. Per il delitto Sabbatin, Battisti fu accusato dal pentito Pietro Mutti, ma in un secondo tempo il militante dei PAC, Diego Giacomin (ex militante dei PAC dissociato), confessò di essere stato lui a eliminare il macellaio. Teniamo conto che i delitti Torregiani e Sabbadin sono avvenuti quasi in contemporanea quindi o ha partecipato all’uno o all’altro;
4. Per l’omicidio Santoro (maresciallo della Polizia penitenziaria) è sempre Mutti ad accusare Battisti, ma in seguito quest’ultimo è costretto ad ammettere di essere lui stesso l’assassino del maresciallo;
5. Campagna (digossino), invece, ha un assassino reo confesso: Giuseppe Memeo. Tuttavia, sempre secondo il super pentito, Battisti avrebbe agito insieme a Memeo;
6. Per il Ministro della Giustizia brasiliana Tarso Genro l’iter giudiziario non è del tutto trasparente per questi 3 punti: il ricorso alla tortura per estorcere confessioni in fase istruttoria, l’uso di testimoni minorenni e/o con turbe mentali, la moltiplicazione dei capi d’accusa in base alle dichiarazioni di un pentito di incerta attendibilità;
7. Battisti non è in vacanza bensì si trova da quasi due anni in un carcere brasiliano. Ha solo ottenuto asilo politico.

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[Venezia] Presentazione libro: Le relazioni pericolose

Presentazione del libro di Cinzia Arruzza, Le relazioni pericolose. Matrimoni e divorzi tra marxismo e femminismo

A seguire aperitivo e discussione con l’ autrice

Il femminismo ha modificato le società moderne permettendo alle donne di conquistare diritti e partecipare alla vita politica. Nel corso della sua storia si è incontrato e scontrato con la cultura della sinistra a cominciare dal marxismo.
Il libro analizza i matrimoni e i divorzi tra questi due pensieri e le risposte divergenti offerte nel corso della storia dalle teoriche femministe: si è tentato di fare dell’oppressione di genere un’estensione del rapporto di sfruttamento, di leggere i rapporti tra uomini e donne in termini di antagonismo di classe, o ancora di affermare la priorità dell’oppressione patriarcale rispetto allo sfruttamento capitalista. L’autrice propone di superare la vecchia dialettica delle “priorità”, analizzando la trasformazione delle logiche patriarcali durante il capitalismo e individuando gli intrecci tra rapporti di sfruttamento, dominio e oppressione.
Cinzia Arruzza è Assistant Professor of Philosophy alla New School for Social Research a New York. Ha curato per Edizioni Alegre i volumi Pensare con Marx, ripensare Marx. Teorie per il nostro tempo (2008) e Cosa vogliamo? Vogliamo tutto. Il Sessantotto quarant’anni dopo (2008), e ha tradotto per Ponte alle Grazie e Alegre alcuni libri di Slavoj Žižek e Daniel Bensaïd.

Presso Palazzina Briati – Dorsoduro – Venezia

collettivoFemminista&Lesbico VENGOPRIMA!

vengoprima@inventati.org |www.vengoprima.noblogs.org12.01 le relazioni pericolose

IL PACCO DI CASARINI

Il documento che i post-disobbedienti (Un “comune politico”: la sfida di un anno duro) ci hanno fatto trovare sotto l’albero di Natale merita qualche considerazione, in quanto – seppure firmato soltanto da Luca Casarini – appare come un’elaborazione collettiva finalizzata a motivare l’ennesima stagione di quella precisa area politica che, con epicentro il Nordest, negli ultimi decenni ha cercato di imporsi come superamento trendy della vecchia sinistra e riferimento delle opposizioni sociali, salvo poi farle annegare nel pantano della mediazione come avvenuto a Vicenza per la lotta contro il Dal Molin.
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Sugli ultimi fatti di Verona

Ciao a tutti, vi riporto un raccapricciante e grottesco articolo che riassume le ultime fasi dell’avventura dello scrostino, leggetelo.
Adesso, va bene le minacce da parte del Blocco, sono fascisti e devono fare la loro parte di merda. Va bene i piagnistei da parte di Ruffo, è scemo e deve fare la sua parte di merda. Quello che non va bene è che una giornalista inventi e travisi fatti per fare la sua parte di merda ovvero quella che ti tira fuori l’analisi arguta e super partes, dimostrando invece di non essere ne l’una ne l’altra cosa.
Tipo la baggianata che sul logo di Good Night White Pride ci sarebbe un ragazzo con lo skate palese richiamo all’assassinio di Nicola.
Cazzate. Nessuno skate, nessun richiamo. Per favore Angiola i morti lasciali in pace. E quando traduci cose come “White pride” premurati di specificare il violento e razzista contesto storico dal quale questo slogan neonazista scaturisce ed al quale è legato e vedrai che il suddetto logo assume tutt’altro significato, anche se certo, in questo contesto cittadino certi estremismi di destra vanno sempre difesi, mica vorremo andare contro alle tradizioni proprio sotto Natale?
Vabbè tanto fra un pò è l’ultimo dell’anno e buonanotte 2010.
E buonanotte al giornalismo.
E buonanotte orgoglio bianco del cazzo.

Pagli-(A)

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Aranea e' cambiata!

Sono passati 2 anni da quando “Aranea: Rete Veneta di comunicazione Anarchica in Veneto” ha messo le prime radici. Durante questo periodo delle persone vi si sono incontrate, conosciute, scontrate.

Abbiamo sperimentatato l’anarchismo attivo, vivo, non quello da “commenti su facebook” ma le nostre bandiere rosso-nere e verde-nere hanno sventolato a tutte le principali lotte libertarie in territorio Veneto. Aranea non e’ mai stato un gruppo politico, non ci sono mai stati “appartenenti” e non ha mai organizzato nulla. Aranea e’ stata semplicemente un luogo di incontro virtuale e reale in cui ci abbiamo condiviso le idee e le esperienze vissute nelle realta’ anarchiche/libertarie gia’ presenti nel territorio, un luogo dove siamo riusciti a produrre scritti di vario tipo. Purtroppo dall’esterno non sempre e’ stata colta questa nostra attitudine alla semplice analisi ed e’ per questo che abbiamo deciso di cambiare nella forma ma non nella sostanza.

Aranea diventera’ un “contenitore” delle esperienze dell’anarchismo in Veneto, un blog dove le realta’ locali o le individualita’ potranno condividere le proprie esperienze in maniera autonoma, senza che l’idea o l’analisi sia necessariamente condivisa tra tutti gli utenti. Resta fermo che questo spazio e’ a disposizione di individualita’ anarchiche/libertarie che si riconoscono nei principi di eguaglianza sessuale, razziale, di specie e che mettono la liberta’ e il rispetto dell’essere vivente al di sopra di ogni potere economico, religioso o statale.

Aranea

[Verona] Arriva lo scrostino!

Giovedi’ 23 dicembre

Giornata di stacchinaggio volantini/adesivi e pulizia scritte neofasciste durante una passeggiata cittadina

!!!!!!!!   Ritrovo Piazza Isolo ore 17:00   !!!!!!!!


Saluto

Saluti!

Questo e’ il mio primo post su un blog dopo anni… quando naque noblogs creai http://libertari.noblogs.org con l’intento di cercare qualche anarchico/libertario che condividesse con me idee, passioni, riflessioni e lotte. Visto che col passare del tempo nulla successe, capii che forse dovevo mettere il culo fuori dalla porta e cosi’ , in strada, ho trovato cuori e cervelli fantastici che, sotto la bandiera’ rossonera, portavano avanti un percorso politico simile al mio. Ora questi compagni li trovo in Aranea, ex “rete veneta di comunic-azione anarchica”, ma non solo. Aranea la considero un luogo dove poter condividere le mie passioni, paure, riflessioni dove nessuno si sente piu’ importante degli altri. Nel corso di tutta la mia vita, infatti, non sono mai riuscito ad accettare gerarchie di alcun tipo, specialmente da chi dice di avere la “verita’ in tasca”. Ritengo che nessuno puo’ dirmi cosa e’ giusto, solo l’esperienza, generata da un’assemblea cosciente, puo’ indicarmi cosa e’ buono e cosa no.

Ora Aranea e’ diventata un blog che raccogliera’ le riflessioni dei suoi partecipanti e quindi eccomi qui, ancora sul web, con la stessa rabbia che ogni giorno mi porta all’incoscenza della rivolta

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