Manifestazione del 4 Luglio “No dal Molin”

Per la manifestazione del 4 Luglio, come anarchici e anarchiche di questa Rete riteniamo di muovere
una grossa critica all’organizzazione, alla gestione e alla conduzione del movimento “No Dal Molin”.
Dopo le prime tre grandi manifestazioni nazionali, alle quale gli anarchici hanno apportato un rilevante contributo di partecipazione e solidarietà, abbiamo assistito ad un direzionamento filoistituzionale del movimento da parte di aree  riconducibili, in Veneto, ai seguaci ideali di Toni Negri.
Prendono, di volta in volta, denominazioni diverse: “tute bianche”,”disobbedienti”, “no global”, “verdi” ecc. ma restano comunque gruppi che sovradeterminano e canalizzano la voglia di rivolta, soprattutto giovanile, in percorsi istituzionalizzati ed elettoralistici.

Nessun problema fino a quando si tratta semplicemente di scelte di campo diverse, quello che non possiamo accettare è come quest’area politica sfrutta, ignora o discrimina l’anarchismo secondo il tornaconto politico del momento, come streghe per l’inquisizione o per “far numero”.

Non e’ nelle nostre pratiche trasformare il conflitto in spettacolo, tantomeno in presenza di folle di anziani e bambini: non abbiamo bisogno di voti o comparse…
La nostra azione e’ quotidiana, basata sull’autorganizzazione sociale: ognuno ne e’ responsabile, e molti nostre compagne/i pagano a tutt’oggi le conseguenze repressive per questa scelta sovversiva di vita.

Per tali motivi pochi anarchici parteciperanno alla manifestazione, e chi lo fara’ sara’ per ribadire che l’antimilitarismo non e’ campo di campagne elettorali, tantomeno teatrino per spettacolarizzare la volontà d’egemonia di certi movimenti.

Con la nostra libertà non si gioca

Rete veneta di comunicazione anarchica “Aranea”

Primo Maggio Verona

Quest’anno il primo maggio a Verona coincideva con il primo anniversario dell’assassinio,per mano fascista, di Nicola Tommasoli; così è stata occasione per un corteo antifascista che, partendo dal cuore di Veronetta, il quartiere multietnico di Verona, ha raggiunto Porta Leoni il luogo dell’infame e mortale aggressione, sfilando dietro lo striscione “Nicola è ognuno di noi”. Lungo il percorso, sono state effettuate alcune tappe utili per rinnovare la memoria dell’intolleranza: al cinema Enbassi, dove vennero sgomberate alcune famiglie di migranti; a Ponte Navi, per commentare la targa all’onorevole squadrista Nicola Pasetto; davanti alla chiesa di S.Tomaso occupata per alcuni giorni dai rom già scacciati da Boscomantico; il cortile del tribunale da cui furono sgomberati i senzatetto; piazza Viviali, davanti al bar Posta dove lo scorso gennaio avvenne una vile aggressione da parte di un manipolo di tifosi nazi dell’Hellas. All’arrivo a Porta Leoni, il circa mezzo migliaio di manifestanti di varia tendenza -anarchici compresi- ha intonato Bella Ciao, rompendo la normalità degli avventori dei locali di quella zona teatro dell’omicidio. Un omicidio che, iniziando a rimuovere la lapide dedicata a Nicola, in troppi – a partire dal sindaco Tosi – vorrebbero archiviare.