Presidio solidarietà per gli arrestati

Riprendiamo da notav.info

E’ stata confermata la detenzione degli arrestati nel corso dell’assedio NO TAV alla Maddalena, assedio cui abbiamo partecipato e che abbiamo pienamente condiviso.

Esprimiamo loro  solidarietà attiva con un presidio che proponiamo in Valle, in contemporanea col presidio che si terrà davanti al carcere delle Vallette. L’appuntamento è per sabato 9 luglio, alle ore 17.30 , a Bussoleno , sul ponte storico di via Fontan.
Che tante bandiere NO TAV sventolino contro la repressione, l’occupazione militare della valle, la grande, mala, costosissima opera. I compagni rinchiusi alle Vallette per aver difeso con noi il futuro di tutti sono tutti noi.

Una lettera o una cartolina puo’ essere molto importante per i ragazzi arrestati, soprattutto se viene dalla valle che resiste!
Facciamoli sentire parte di noi, mandiamo loro i nostri saluti, i nostri pensieri, il nostro abbraccio solidale:

Marta Bifani
Roberto Nadalini
Salvatore Soru
Giancarlo Ferrari

Casa circondariale
Via Pianezza 300

10151 – Torino

Resoconto manifestazione contro la sentenza ex Tricom Galvanica PM. Uccisi dal profitto, giustiziati dallo Stato. Bassano del Grappa 25 giugno 2011

Manifestazione contro la sentenza ex Tricom - 25 giugno 2011 - Bassano del Grappa - "Anche se voi vi credete assolti sarete sempre coinvolti!"
Manifestazione contro la sentenza ex Tricom - 25 giugno 2011 - Bassano del Grappa - "Anche se voi vi credete assolti sarete sempre coinvolti!"

“Uccisi dal profitto, giustiziati dallo stato” è la sintesi (oltre al titolo del  nostro striscione) della  manifestazione svoltasi a Bassano del Grappa il 25 giugno. Corteo di protesta contro l’infame sentenza di assoluzione (il fatto non sussiste) che il tribunale di Bassano del Grappa ha concesso agli ex proprietari dell’ormai notissima fabbrica di veleni Tricom Galvanica PM.
I padroni dell’ex fabbrica di Tezze  per anni si sono arricchiti sulla pelle degli operai risparmiando sulla sicurezza in nome del profitto e hanno volontariamente reso il luogo di lavoro una fabbrica di veleni. E non di poco conto è stato il danno ambientale. Le sostanze nocive colpiscono prima i lavoratori e poi il territorio. Come sempre, la sete di profitto colpisce gli sfruttati.

Se questo processo poteva aiutare a far luce su anni di sfruttamento, in realtà è diventato l’ennesima dimostrazione che lo Stato, rappresentato dai giudici del tribunale di Bassano, è complice e solidale con gli interessi economici della classe padronale. D’altronde, era una pia illusione credere che sarebbe andata molto diversamente e anche in caso di sentenza opposta, sarebbe stata un’elemosina che al massimo avrebbe avuto il retrogusto del contentino post mortem.

 

Non è certo un loquace De Magistris “de casa nostra” a cambiare la situazione di continuo sfruttamento e avvelenamento perpetrata sulle nostre vite, ne’ tantomento interrogazioni parlamentari pubblicizzate con un ottimo marketing politico e neppure i cambi di poltrona all’inutile parlamento Europeo. Dobbiamo risvegliare le coscienze, indignarci non per elemosinare qualcosa ma per costruire un diverso modo di vita, lavoro e socialità. Le fabbriche di veleni le devono chiudere gli operai non i tribunali!
Per quanto ci riguarda, noi la “sentenza” l’abbiamo emessa da molto tempo: padroni e giudici colpevoli!

 

Breve nota politica. Un migliaio i solidali scesi in piazza. L’adesione alla manifestazione è stata trasversale con buona presenza di individualità anarchiche e antagoniste bassanesi e padovane. Al corteo mancavano i sindacati gialli CISL, UIL, come sempre quando si tratta di alzare la testa, e  partiti con una certa rilevanza nel territorio comunemente considerati di “sinistra” come PD e Sinistra e Libertà, sintomo questo di un malessere nei confronti delle lotte autorganizzate dal basso e non controllabili direttamente dai partiti. Era presente l’Italia dei Valori che, coerentemente con l’attuale linea di partito, ha lasciato il corteo in segno di protesta per alcuni  “rumorosi” petardi lanciati dalla coda al corteo che hanno spezzato il loro clima di pace comune.  Giustamente la protesta contro anarchici e comunisti antagonisti è più urgente della protesta contro chi ha scientemente rovinato e distrutto vite e dignità di tante persone.
Da notare la presenza di simpatizzanti “No Tav”  che rimarcano lo stretto legame che intercorre tra i comitati in difesa della salute e del territorio e i movimenti di Resistenza della Val Susa. Una lotta contro le lobby del potere condivisa da entrambi i movimenti.

 

Alla fine della manifestazione qualcuno ha ricordato al tribunale di Bassano la sua complicità con i padroni assassini, una decina di chiazze di vernice rossa sono sorte sulla facciata principale del palazzo.

 

Collettivo Linea di Confine

Individualità Anarchiche

APPELLO ALLA MOBILITAZIONE E ALLA SOLIDARIETA’

Riceviamo e pubblichiamo:

APPELLO ALLA MOBILITAZIONE E ALLA SOLIDARIETA’

Il Tribunale di Bassano del Grappa (VI), dopo due tentativi di archiviazione, assolve con formula piena “ IL FATTO NON SUSSISTE” due titolari e un direttore, sotto processo per la morte dei lavoratori alla TRICOM GALVANICA di Tezze sul Brenta.

L’alta mortalità alla Tricom, le falde acquifere inquinate da cromo esavalente che sgorgava dalla fabbrica dei veleni, le perizie, la riesumazione delle salme.

Tutto ciò non ha influito minimamente sulla decisione di chiudere gli occhi e mandare assolti i responsabili.

Noi, Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa, assieme ai famigliari, siamo sempre stati (e lo siamo tuttora) convinti della causa che ha portato alla morte questi lavoratori; abbiamo visto le foto dei muri impregnati di cromo, le cisterne rattoppate, il fango giallo in cui camminavano gli operai. Abbiamo ascoltato le testimonianze di chi ci ha lavorato o di chi aveva i propri famigliari in quell’inferno.

LORO, COME MOLTI ALTRI IN ITALIA, SONO MORTI DI LAVORO ED I PADRONI SI SONO ARRICCHITI SULLE LORO SPALLE, RISPARMIANDO SULLA SICUREZZA.

Questa sentenza in un periodo di alta mortalità di incidenti sul lavoro e di lavoratori ammalati o deceduti per malattie professionali (solo per amianto sono 4000 vittime all’anno), apre la strada ad un atteggiamento, che vista l’impunità assicurata, sarà sempre più volto a fregarsene della salute dei lavoratori. E non solo.

Le sostanze nocive colpiscono prima i lavoratori e poi il territorio. La sete di profitto colpisce tanti cittadini, che subiscono questa situazione.

C’era la possibilità di celebrare un processo che metteva al centro la tutela dei lavoratori e la sicurezza nei posti di lavoro. Al contrario la sentenza ha affermato ancora una volta, che la giustizia pende sempre dalla parte dei padroni.

La verità noi la conosciamo e forti di questo riteniamo doveroso dare un forte segnale di protesta a questa sentenza. La nostra battaglia per la sicurezza non si ferma qui; va avanti per perseguire rischio zero per chi entra in contatto con sostanze nocive nei posti di lavoro e nei territori.

La rabbia si è espressa davanti al tribunale martedì 24 maggio e mentre impuniti e “a testa alta” gli imputati lasciavano le aule, 9 lavoratori del presidio davanti al tribunale, venivano denunciati. Questa è la loro tanto sbandierata giustizia.

Abbiamo deciso di convocare il

25 giugno 2011
Bassano del Grappa
Ore 16:00
P.zza Garibaldi
un corteo che attraversi la città

che dia voce a tutti quei lavoratori e cittadini, comitati e sindacati di base, partiti, che ritengono che non si debba più morire per il lavoro e per ridare forza e dignità ai famigliari, tanto umiliati da queste sentenze.

LA NOSTRA LOTTA E’ LA LOTTA DI TUTTI

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Sesto S.Giovanni (Mi)

Aderisci a quest’appello inviando una mail a Salute.Tezze@libero.it

Verona: una risata vi seppellirà…

Verona – Dopo il nuovo coraggioso intervento del reparto celere in piazza Dante per sedare il frastuono prodotto da tre chitarre e un triangolo, mercoledì scorso un copioso numero di agenti, presente in piazza per monitorare la situazione e controllare che nessuno si divertisse troppo, è dovuto intervenire, attirato da sorrisi sospetti, per bloccare un gruppo di ragazzi e ragazze che, senza alcun rispetto per la quiete pubblica, per il decoro, per la patria, per la famiglia, per il grigiore, per la noia e per i cittadini di Verona, stavano addirittura…giocando a 1 2 3 stella! 😀

Questo mercoledì (15 giugno) dobbiamo essere in tante e tanti in piazza, per ribadire il diritto di vivere gli spazi della nostra città come meglio crediamo e dare un segnale preciso ai politicanti che governano la nostra città, alle loro assurde politiche del terrore che isolano le persone e svuotano le strade e le piazze: ci dispiace per le vostre carriere ma abbiamo una vita da vivere.

Potete mandare tutti i vigili, tutta la polizia e la celere che volete. Potete provocare, ritirare i documenti di chiunque chieda spiegazioni, potete insultarci, spintonarci, darci tutti gli ordini che vi pare. Noi nel rispetto di tutti e tutte, cercando un accordo con i bisogni e le necessità delle persone, continueremo ad attraversare la città in direzione ostinata e contraria.

Viva piazza dante, viva la musica, i giochi, i sorrisi e la socialità libera.
“in culo al subdolo sceriffo e ai suoi stupidi scagnozzi”.
facciamo splendere il sol! 🙂

GET UP!
STAND UP!

Alzate le barricate!

Che il primo cantiere Tav debba essere aperto, per la lobby padronale del Tav è ormai un fatto scontato. Deve essere solo deciso quanta polizia e carabinieri impiegare e, in una seconda fase, quanti reparti militari.
Il clima di odio politico verso i movimenti Valsusini ha raggiunto apici di tensione fortissimi con dichiarazioni intrise di disprezzo e infamità. La lobby del Tav ha scatenato una grande campagna mediatica per nascondere le dimensioni e le ragioni dell’opposizione, per screditare il movimento presentandolo come covo di estremisti e sovversivi. All’acuirsi delle tensioni sociali ciclicamente spuntano proiettili puntualmente imbustati da chi ha interesse a screditare e distruggere i movimenti di protesta popolari. Troppe volte nel corso di pochi anni le stesse mani padronali-istituzionali hanno attuato questa strategia per impressionare l’opinione pubblica prima di sferrare l’assalto finale  agli interessi economici tanto ambiti.
Ieri, mercoledì 8 giugno, c’è stato un gran vertice politico-sbirresco in prefettura a Torino con la presenza del ministro degli interni, del capo capo polizia del sindaco e del prefetto che hanno dato per scontata  l’apertura del cantiere alla Maddalena. Tuttavia come riferito dal sito notav.info “L’intera operazione ha assicurato il ministro verrà gestita dalle forze di polizia di cui non verrà fatto risparmio. Punto debole però i costi della sicurezza che, prosegue Maroni, rischiano di diventare superiori al costo dell’opera.” Il PD che chiedeva “alcuni reggimenti di alpini” per militarizzare la Val di Susa, resta dunque a bocca asciutta. Effettivamente è meglio “risparmiare” la reputazione del corpo degli Alpini per missioni omicide nel mondo, tanto la reputazione della polizia è ormai irrecuperabile.
Le contraddizioni del tanto declamato “padroni a casa nostra” gridato ai quattro venti dalla Lega sta venendo a galla. A pochissimi giorni dalla grande battaglia di Resistenza (sicuramente nei giorni del referendum) i movimenti NOTAV hanno già individuati i responsabili politici e morali di quanto accadrà a Chiomonte. Chi sono? Sono tutti coloro che siedono nei sfarzosi palazzi del potere economico, politico e militare.

Finora i Movimenti NOTAV hanno saputo reagire e resistere all’assalto brutale di uno Stato che per i propri interessi non esiterebbe a spazzare via ogni minima forma di dissenso. L’unica medicina è quella di resistere un minuto in più di loro.

Quì è in gioco la libertà di tutti noi. Una libertà che deve essere strappata dalle mani di chi vorrebbe incatenarla ad un palo di un inutile cantiere.

A Chiomonte in Val di Susa sono ben accetti  solidali, in questi giorni più che mai.

Al diavolo il referendum portiamo solidarietà ai NOTAV!
Potete seguire l’evolversi della situazione su questo sito www.notav.info

http://aranea.noblogs.org/


 

700 buoni motivi per dire No al Tav

La notte del 23 maggio  è avvenuto il primo tentativo di assalto da parte della polizia e carabinieri per posizionare i mezzi e le recinzioni  per la costruzione del tunnel geognostico, alla Maddalena di Chiomonte, prima tappa della realizzazione della linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione. Quella notte circa duecento residenti Valsusini sono resistiti respingendo l’assalto di polizia e ruspe. A detta del ministero dell’interno sono state 700 i pezzi di roccia sequestrati  (e presumibilmente imbustati in sacchetti e mandati al Ris!).

Dopo i i fatti della Maddalena del 23 maggio, l’intero arco parlamentare, i sindacati e industriali si sono schierati contro quest’atto di “insurrezione” definendo i Resistenti prima “fascisti” poi “pagati da qualcuno” e auspicando un giusto e opportuno massacro per calmare gli animi dei Valsusini. Il prossimo passo dello Stato è chiaro: militarizzare la Valsusa e far partire i lavori altrimenti  dovrà dire addio ai cospicui fondi europei.

Rilanciamo l’appello dei No Tav valsusini. La prossima settimana sarà decisiva per il movimento, non permettere l’apertura del cantiere farà perdere i fondi europei e metterà in forse l’intero finanziamento all’opera.

 

MADDALENA: CAMPEGGIO PER RESISTERE

http://www.notav.info/top/maddalena-campeggio-resistente/

All’assemblea di ieri 27/5/11 di Bussoleno e’ stato ribadito che come movimento ci opporremo con tutte le forze all’apertura del tunnel geognostico della Maddalena. forze che, come sempre, stanno nei numeri che riusciamo a creare con il nostro movimento popolare, che come tale è composto da migliaia di persone diverse fra loro ma tutte determinate a non lasciare neanche un centimetro a chi vuole fare della nostra valle un deserto.

Quindi a partire da questa sera e fino alla fine del mese invitiamo caldamente tutti e tutte a venire alla Maddalena per passare più tempo possibile. di notte ma anche di giorno, portando tende, cibo, beni di conforto e quant’altro possa essere utile a resistere per giorni. saranno giorni lunghi ma è fondamentale fare uno sforzo che ha tutta l’aria di essere decisivo. allo scadere del mese, se la controparte non deciderà di rimischiare le carte, i proponenti l’opera perderanno i fondi europei. se saremo presenti in massa potremo evitare l’impiantamento del cantiere (e relativa erogazione dei fondi). tutti consapevoli che un’eventualità contraria non rappresenterebbe comunque una sconfitta, perchè un cantiere è tale solo se può lavorare e noi faremo di tutto per fargli trovare lungo, anzi lunghissimo.

Domani alle ore 15:oo si terrà un’assemblea con Fincantieri che ha dato piena solidarietà al movimento no tav. alla sera musica, così come domenica sera e le sere a seguire. le iniziative si svolgeranno nel piazzale della maddalena, l’accesso con le macchine sarà garantito fino a tarda sera. Chiediamo a tutti di spargere la voce e chiamare quante più persone possibili a presidiare.

a sarà dura!!!

Newsletter del 29 maggio

*Lunedì 30 maggio ore 20:30, Aula Nasini, dipartimento di Chimica, via Loredan 10, Padova

Connessione tra Nucleare Civile e Militare

Angelo Baracca è professore di fisica presso l’Università di Firenze. Ha pubblicato diversi libri e svolto ricerche in varie aree della fisica e in storia e critica della scienza. Da molto tempo si occupa di problemi degli armamenti nucleari e di relazioni internazionali, partecipando attivamente al movimento per la pace e il disarmo. Scrive regolarmente su riviste impegnate su questo fronte. E’ membro del “Comitato Scienziate e Scienziati Contro la Guerra”.
Fra le sue pubblicazioni troviamo “L’Italia torna al nucleare? I costi, i rischi, le bugie” e “A volte ritornano: il nucleare. La proliferazione nucleare, ieri, oggi e soprattutto domani” e “Fisica per scienze biologiche e ambientali”

 

Organizza Collettivo 808

 

*Sabato 4 giugno dalle ore 20 – Prato S. Caterina, Bassano del Grappa (VI)

serata con video proiezioni e musica live per far luce sulle continue speculazioni operate dai signori del capitale.
Contro l’apertura di un Mc Donald in città
L’indifferenza è complice.
Assemblea Territoriale Bassanese

Nesletter 22 maggio

Eventi veneto e dintorni:


*Martedì 24 maggio – Presidio DALLE ORE 10,00 DAVANTI AL TRIBUNALE DI BASSANO DEL GRAPPA

Ex-Galvanica PM Stretta Finale: Appello per presidio di Martedì 24/05/2011

BASTA MORTI PER LAVORO

Ridiamo dignità e forza alla lotta dei lavoratori per la propria sicurezza nei posti di lavoro e nel territorio

INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE IL 24 MAGGIO 2011 ALL’UDIENZA CONCLUSIVA DEL PROCESSO TRICOM DALLE ORE 10,00 DAVANTI AL TRIBUNALE DI BASSANO DEL GRAPPA

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa

http//SaluteTezze.Splinder.com

Salute.Tezze@libero.it

 

* SABATO 28 maggio – “Malati di niente”. Incontro-dibattito su psichiatria e controllo sociale. Con intervento di G. Bucalo
Inizio ore 17:30 – Mercatino del libro usato, via XX Settembre 20c (ingresso in vicolo Maffi)

info: http://www.autistici.org/liberaa

 

 

*SABATO 28 maggio / villanova PORDENONE
presso AREA POLISPORTIVA di via Pirandello

CONCERTO NO NUKE e per i Beni Comuni
dalle 16.00 aLLE 23.00

Malciki (rock ‘n’ roll da strada)
Muttleys (PUNK HC)
Furry Tales (ROCK)
Slang for Drunk (PUNK)
Matatu Express (FREE JAZZ)
Sagra del Tritono (PROGRESSIVE SPERIMENTALE)
si prosegue con Dj SET

ENTRATA LIBERA

BANCHETTI CON
DISTRIBUZIONE LIBRI E RIVISTE
REFERENDUM ACQUA E NUCLEARE
OFFERTA CIBO E BEVANDE
interventi liberi e mostre

per info: ilpn@autproduzioni.net
Maggiori informazioni: http://zapatapn.wordpress.com/

 

*Sabato 28 maggio a partire dalle ore 18 il Centro di documentazione anarchica
presenta il libro
MICHELE SCHIRRU
Vita, viaggi, arresto, carcere, processo e morte dell’anarchico
italo-americano fucilato per l’intenzione di uccidere mussolini

insieme all’autore
Giuseppe Galzerano

Presso la CLAC (comunità per le libere attività culturali)
all’ex-macello in via cornaro 1 – aula B (padova).

 

*Eventi organizzati dal Collettivo Universitario 808 – collettivo808@autistici.org

Immaginatevi un mondo dove comunità umane vengano divise da un muro, controllate nei movimenti con tecnologie di video-sorveglianza, impossibilitate nell’autorganizzazione, represse dalla presenza dei militari nelle strade.
Questa è la quotidiana realtà che Israele impone alla Palestina.
Questa è sempre più la nostra quotidianità.
Le avanguardie di questo mondo stanno già colonizzando la nostra società e le nostre coscienze.
Si tratta di decidere se sabotare gli ingranaggi di questo sistema o continuare a sopravvivere dietro sbarre sempre più strette.

12 Maggio 2011 – ore 17 – Aula B3 Ca’ Borin – Facoltà di Scienze Politiche (Padova)
Controinsurrezione e dominio globale: le prospettive della N.A.T.O. : eserciti nelle strade.
con Nonostantemilano.

19 Maggio 2011 – ore 17 – Aula B3 – Facoltà di Scienze Politiche (Padova)
L’Aquila dopo il terremoto: esperimento di gestione sociale.
Interverranno studenti de L’Aquila.

26 Maggio 2011 – ore 21 – c/o Infospazio Chinatown, p.zzetta Caduti della Resistenza (ex Toselli) laterale di via Palestro (Padova)
Telecamere, paura, controllo e censura online.
con Epto – http://tramaci.org/

“Operazione Brushwood”, condannati in quanto anarchici

Alcuni giornali l’hanno definita una sentenza “strana”altri hanno “abnorme”. Ho seguito in questi ultimi lunghi anni il processo Brushwood e posso tranquillamente dire che la sentenza di condanna non sta né in cielo né in terrà. La condanna è stata di 3 anni e 8 mesi Michele Fabiani e 2 anni e 6 Andrea Dinucci per associazione sovversiva con finalità di terrorismo. Associazione senza reati, quasi tutti finiti con delle assoluzioni; un’associazione senza membri, un anarchico e il suo amico. E’ palesemente una sentenza politica fatta e cucita su misura da apparati dello Stato commissionata da partiti politici reazionari arrivata nel momento in cui il falso binomio anarchici-terroristi è tornato alla ribalta. Terrorista è lo Stato.
Il pensiero imperante in questo processo sembra essere stato che gli anarchici in quanto tali si devono condannare; tanto che la PM Comodi non si è dovuta nemmeno sforzare di portar in aula uno straccio di prova che risultasse convincente.
L’unico teorema che trova per l’ennesima volta una conferma è che se si va in galera senza un indizio, senza un indizio si può restare in galera.
A tutto siamo pronti.
Massima solidarietà ai condannati.

Durito