Alla Tribuna di Treviso

A seguito del diffamatorio articolo di Ferrazza pubblicato sulla tribuna di Treviso pubblichiamo il comunicato dei compagni della F.a.i.

 

Alla Tribuna di Treviso

A Daniele Ferrazza

Abbiamo letto un suo articolo sull’edizione on line della Tribuna di Treviso.

Nell’articolo in questione lei riporta le parole di Maurizio Castro, che, riferendosi alla Federazione Anarchica Italiana, asserisce: «Appare evidente che esiste un progetto insurrezionale legato alla Fai, la Federazione Anarchica Italiana, che vanta una struttura militare di alcune migliaia di persone in Italia: il 15 ottobre a Roma hanno cercato il morto.».

Alle fantasiose iperboli dei politici siamo abituati. Come siamo abituati a vederli trattare in termini di ordine pubblico le questioni sociali. Non ci stupiamo quindi che chi intende colpire ancora una volta le libertà e il reddito dei lavoratori agiti i fantasmi del terrorismo per nascondere un timore ben più reale: quello che i lavoratori si stanchino di pagare la crisi dei padroni, si stanchino di pagare le spese per la guerra, i militari, le grandi opere inutili, la chiesa cattolica, il ceto politico, le imprese.

Castro tuttavia è riuscito a superare tanti suoi colleghi.

Castro afferma che nella FAI ci sono migliaia di persone armate.

Si tratta di un’affermazione tanto surreale da non meritare risposta. Ci tuttavia permettiamo di suggerirgli un uso più accorto delle sostanze allucinogene.

Castro parla di “struttura militare”. Immaginiamo che lei sappia che gli anarchici, non solo quelli della FAI, sono antimilitaristi e che quindi rigettano l’idea stessa di una struttura militare.

Nel mondo che vogliamo non c’è posto per eserciti e soldati. Sappiamo bene che chi sfrutta e chi opprime non è certo disponibile ad abbandonare i propri privilegi, ma sappiamo anche che l’unica rivoluzione che ci interessa è quella popolare, agita dagli sfruttati e dagli oppressi che insorgono contro chi lucra sulle loro vite e decide sul loro futuro.

Alcuni di noi hanno partecipato al corteo del 15 ottobre a Roma, altri hanno fatto iniziative nelle loro città. Chi era a Roma ha visto i blindati della polizia caricare per ore i manifestanti in piazza S. Giovanni, ha visto tanti manifestanti resistere come potevano alla furia omicida di polizia e carabinieri. Siamo convinti anche noi che a Roma qualcuno abbia cercato il morto. Il morto lo voleva chi ha ordinato i caroselli dei blindati in piazza S. Giovanni. Il morto lo voleva il ministro dell’Interno Maroni, nella speranza di distogliere l’attenzione dalle scelte di un governo più che deciso a far pagare la crisi a chi lavora.

Ci auguriamo che il vostro giornale, dopo aver dato spazio ai deliri di Castro, voglia prender nota di questa nostra.

 

 

Commissione di Corrispondenza

della Federazione Anarchica Italiana

cdc@federazioneanarchica.org