PRENDIAMOCI GLI SPAZI!

Si copia e si incolla da indymedia nord est: http://nordest.indymedia.org/node/8370

Volantino distribuito durante l’occupazione dell’ex albergo Continental sito in viale Venezia, Bassano del Grappa (Vi).

17 dicembre 2011

PRENDIAMOCI GLI SPAZI!

Attraversiamo la città ogni giorno senza viverla, la subiamo come vetrina permanente e luogo di lavoro, imprigionando le nostre vite nella  logica del produci-consuma-crepa. “Perché bisogna far girare l’economia”: e l’economia gira e gira e alla fine crolla!

Banche, negozi, boutique, locali si susseguono in un continuo rimescolamento: come compaiono scompaiono, senza che sia chiaro per chi per cosa per come. Luoghi liberi, luoghi non funzionali a scopi economici non solo non vengono contemplati ma nemmeno accettati. La socialità e il tempo libero hanno senso solo se inglobati nel circuito economico, il passatempo migliore è lo shopping compulsivo. E alla fine cosa ci resta?

Nuove e vecchie colate di cemento ci asfissiano nel corpo e nello spirito.

Occupiamo e ci appropriamo di uno spazio: lo sottraiamo anche solo per una notte ad operazioni di speculazione edilizia e commercio del mattone per creare una zona temporaneamente autonoma e autogestita. Andiamo ai margini, tra le pieghe, in quei vuoti senza un senso per la società e li facciamo nostri. Rivendichiamo la città come luogo di socializzazione, condivisione, sperimentazione, sovvertendo l’idea della città come spazio opprimente, un carcere invisibile a cui siamo incatenati, clienti incantati dalla vetrina permanente.

Quello che vogliamo è riappropriarci del nostro tempo, dello spazio in cui viviamo, delle nostre stesse vite. Riappropriarci della responsabilità individuale verso noi stessi e il mondo che abbiamo delegato ad altri.

OCCUPARE significa restituire uno spazio a chi lo deve e vuole vivere, usare, autogestire.

OCCUPARE significa sospendere il tempo normale che ci stritola e uccide col nostro silenzio assenso.

OCCUPARE per una notte per noi significa sperimentazione e pratica della sovversione, epifania dell’utopia qui ed ora.

Alcune/i fra le /gli occupanti