Nessuna guerra tra i popoli, nessuna pace tra le classi!
Domenica 5 Luglio 2015 i Greci voteranno un referendum indetto dal governo Tsipras – una coalizione comprendente Syriza, Anel e altri indipendenti – in cui si valuterà se il popolo greco ha intenzione di sottostare ai diktat di austerità dell’Unione Europea-Banca Centrale Europea-Fondo Monetario Internazionale.
Il governo greco, come tutti i governi, ricopre il ruolo di preservare e difendere un sistema fondato sul Capitale e sullo Stato, ovvero un modello socio-economico che, con lo sviluppo della tecnologia, ha via via affinato scientificamente il modello di produzione capitalistico attuale fino a raggiungere traguardi non solo di “progresso” ma anche di sfruttamento, crisi e guerre, le quali devastano l’ambiente circostante e gli individui che subiscono appieno tale modello economico.
L’ultima cosa che vorrebbero sia il governo greco attuale che gli investitori stranieri presenti nel territorio ellenico, è quello di veder destabilizzare una situazione interna che sta via via diventando instabile.
La “carta vincente” per mantenere lo status quo corrente è il referendum.
Il popolo greco, chiamato alle urne questa domenica, dovrà decidere se accettare o meno i diktat imposti da un sistema socio-economico odierno. Di conseguenza il referendum è la classica paraculata per mezzo del quale il governo greco, indipendentemente dal risultato che otterrà, si potrà fregiare del risultato di aver fatto decidere al suo popolo. E ciò, all’estero, viene presentata come una sfida alla Troika, mentre all’interno del paese continueranno ad entrare i capitali esteri (Cinesi e Russi in primis) e continuare la politica di repressione poliziesca.
Partendo da tutto questo, affermiamo che non solo ci opponiamo contro questa propaganda elettorale portata avanti da coloro che spacciano tali conquiste come rivoluzionarie, ma sosteniamo a gran voce quelle realtà votate all’emancipazione del lavoro salariato e al sovvertimento dello Stato presenti sul territorio greco.
Noi siamo fiduciosi in quei greci che credono in una creazione di modelli socio-economici anticapitalisti!
Opponiamoci alla trasformazione del lavoro fatto dai/dalle compagn* in una parodia social-democratica per la ristrutturazione del debito!
Anarchici veneti