Quest’anno il primo maggio a Verona coincideva con il primo anniversario dell’assassinio,per mano fascista, di Nicola Tommasoli; così è stata occasione per un corteo antifascista che, partendo dal cuore di Veronetta, il quartiere multietnico di Verona, ha raggiunto Porta Leoni il luogo dell’infame e mortale aggressione, sfilando dietro lo striscione “Nicola è ognuno di noi”. Lungo il percorso, sono state effettuate alcune tappe utili per rinnovare la memoria dell’intolleranza: al cinema Enbassi, dove vennero sgomberate alcune famiglie di migranti; a Ponte Navi, per commentare la targa all’onorevole squadrista Nicola Pasetto; davanti alla chiesa di S.Tomaso occupata per alcuni giorni dai rom già scacciati da Boscomantico; il cortile del tribunale da cui furono sgomberati i senzatetto; piazza Viviali, davanti al bar Posta dove lo scorso gennaio avvenne una vile aggressione da parte di un manipolo di tifosi nazi dell’Hellas. All’arrivo a Porta Leoni, il circa mezzo migliaio di manifestanti di varia tendenza -anarchici compresi- ha intonato Bella Ciao, rompendo la normalità degli avventori dei locali di quella zona teatro dell’omicidio. Un omicidio che, iniziando a rimuovere la lapide dedicata a Nicola, in troppi – a partire dal sindaco Tosi – vorrebbero archiviare.