Il fatto più importante è che ogni poliziotto sa che, se i governi cambiano, la polizia resta. (L. Trotskij)
Sull’ultimo numero di ERRE, la rivista di Sinistra Critica, è stato pubblicato un articolo a firma di Stathis Kouvelakis (docente universitario di filosofia a Londra) riguardante la situazione greca in cui si può leggere una discutibile ricostruzione dei noti fatti in piazza Syntagma ad Atene il 20 ottobre scorso quando il servizio d’ordine stalinista offrì uno spettacolo non propriamente edificante. Pur criticando la politica settaria del KKE, l’autore ha tenuto a precisare che “questo non può in ogni caso giustificare l’attacco militarizzato con strumenti criminali (molotov lanciate contro il servizio d’ordine e i cortei del Pame) di cui è stato fatto oggetto da parte dell’area black bloc che ha portato alla morte di un operaio edile militante del Pame e al ricovero di una quarantina di manifestanti”.
Tale ricostruzione (peraltro già fatta propria in Italia da vari settori legalitari e autoritari, tra i quali la confederazione Cobas) appare in tutta la sua mistificante logica.
L’aggressione del servizio d’ordine del KKE e del Pame (il corrispettivo della Cgil) a un settore di corteo che durante lo sciopero generale era intenzionato a raggiungere il palazzo del Parlamento, non poteva peraltro avere come obiettivo il fantomatico Black Bloc (dato che in Grecia proprio non esiste) ma piuttosto attivisti del sindacalismo di base, di comitati autonomi e del movimento anarchico.
Tale “carica” avvenne, con connotazione squadristica, con la compiacenza delle forze di polizia antisommossa, posta a difesa del palazzo del potere.
A quel punto, alle spranghe staliniste, gli aggrediti risposero come potevano, lanciando anche -in funzione difensiva- alcune molotov destinate a ben altri obiettivi.
La vittima registrata tra gli aggressori è stata notoriamente causata da un malore cardiaco, per cui la responsabilità ricade piuttosto sulla sua scelta di prendere parte ad una simile azione e sulle direttive dei suoi dirigenti.
Stupefacente che dei post-trotzkisti come gli aderenti di Sinistra Critica abbiano fatto propria tale faziosa versione dei fatti, preferendo di stare dalla parte della sbirraglia stalinista piuttosto che da quella della rivolta sociale.
Ennesimo tatticismo o vocazione masochista?
Alcuni anarco-comunisti