Messico: La polizia uccide due studenti nello sgombrare un blocco autostradale

Riceviamo e pubblichiamo la traduzione di un articolo de: La Jornada ,quotidiano messicano.

 

Jorge Alexis Herrera e Gabriel Echeverria de Jesus , due studenti messicani della scuola Normale Raul Isdro Burgos di Ayotzinapa, sono stati uccisi durante gli scontri avvenuti il 12 dicembre scorso lungo l’autostrada del Sol a Chilpancigo, capitale dello stato di Guerrero. Un gruppo di circa 500 studenti si era mobilitato per bloccare un tratto di autostrada come protesta contro le politiche del governo.

 

Verso le ore 11.45 di lunedi’ 13 dicembre 2011, circa 500 studenti della scuola normale arrivarono all’autostrada con i loro camioncini, appoggiati da 26 indigeni facenti parte dell’ Organizaccion Campesina del Municipio de Tecoanapa e atri 20 (sempre indigeni) appartenenti all’organizzazione Xanii Tsavvi. Assieme riuscirono a chiudere le corsie dell’autostrada e ad interrompere la viabilità per qualche ora.

 

La loro principale richiesta era quella di poter avere un’udienza con il governatore Angel Rivero affinchè  le lezioni potessero ricominciare . Queste ultime erano state sospese lo scorso 2 novembre e da quel momento mai più riprese per il fatto che gli insegnanti pretendevano imporre come direttore Eugenio Hernandez Garcia che gli studenti stessi segnalavano come un probabile repressore.

Come seconda istanza gli studenti chiedevano che venisse aumentato il numero di posti disponibili per l’accesso alla Scuola Normale ovvero che passasse da 140 a 170 per l’anno 2011-2012.

 

Non appena comincò il blocco autostradale, ecco che arrivarono subito al meno 300 poliziotti guidati dal generale Arreola Ibarria, sottosegretario alla Sicurezza ; piu’ tardi arrivarono anche agenti ministeriali.

 

Coloro che erano al lavoro nelle vicine stazioni di servizio autostradale (benzinai ) raccontarono che qualche minuto prima di mezzogiorno i poliziotti iniziarono a sgomberare gli studenti i quali risposero con il lancio di pietre, bombe carta e molotov.

 

Qualche istante piu’ tardi, uno degli studenti si reco’ alla stazione di benzina piu’ vicina e appicco’ fuoco ad una bomba carta. Fu da quel momento che i poliziotti iniziarono a sparare colpi di pisola in aria.

A circa 50 metri di distanza, nel ponte del fiume Huacapa, erano appostati una decina di altri poliziotti.

Alcuni di loro erano in borghese affinché potessero confondersi con gli studenti e tutti pronti ad azionare le loro armi.

 

 

ATTACHI DA ENTRAMBI I LATI

 

Gli studenti improvvisamente si trovarono circondati da entrambi i lati, i poliziotti arrivavano sia da nord che da sud ovvero da entrambi i lati dell’autostrada .

 

Un gruppo di studenti tento’ di salvarsi rifugiandosi all’interno dei furgoni mentre altri invece cercarono di contrastare la polizia lanciando pietre…ma non ci riuscirono!

 

Nel frattempo gli automobilisti bloccati tentarono di fuggire per proteggersi dalle sparatorie .

 

Alle 12.10 circa la sparatoria aumentava sempre piu’ e fu quello il momento in cui venne ammazzato il primo studente , Gabriel Echeverria de Jesus.

 

Quasi nello stesso momento cadde a terra morto anche il secondo studente, Jorge Alexis Herrera. I loro compagni, pensando che fossero soltanto stati feriti, tentarono di portarli all’interno dei camioncini per proteggerli ma nel momento in cui si resero conto che erano già morti , li lasciarono a terra.

 

La sparatoria durò altri 20 minuti in cui la polizia non smetteva di sparare colpi in aria, di andare su e giu per entrambi i lati dell’autostrada con le pistole tra le mani.

 

Alcuni ragazzi riuscirono a fuggire verso le colline circostanti all’autostrada e da li tornarono verso la Normale. Altri invece cercarono di allontanarsi il piu’ possibile  dal luogo dello sgombero.

 

A terra rimasero pietre, bastoni, molotov ,dozzine di pistole e armi varie utilizzate dai poliziotti.

 

All’incirca verso le 12.30 le sparatorie cessarono.

Qualche minuto più tardi arrivarono tre camionette dell’esercito e gli studenti che erano rimasti feriti a terra, vennero arrestati e fatti salire sulle loro camionette.

 

Piu tardi arrivo’ anche il Presidente della Commissione di Difesa dei Diritti Umani del Messico e dozzine di dirigenti sociali e di organizzazioni non governative. Inoltre arrivarono anche i genitori degli studenti.

 

Finalmente alle 14,30 riprese la circolazione dei veicoli su autostrada ma la persecuzione e gli arresti degli studenti non cessarono. I poliziotti continuarono a cercarli ovunque fino alle ore 16,00 circa.

 

Il generale Arreola venne intervistato subito dopo lo sgombero. Coperto di macchie di sangue in tutta la faccia commentò: ‘ Dovevamo sgombrare questa gente ma loro ci accolsero a colpi di pietre e con fuoco cosicché dovevamo difenderci in qualche modo’.

 

-Ma Signore …guardi…lì ci sono due giovani morti sulla strada – obbiettò il giornalista.

-Non lo sapevo, non so chi sparò, noi non portiamo armi –rispose il generale.

-E’ stato un ordine del governatore Angel Aguierre lo sgombero?

-Gli ordini del governatore erano quelli di mantenere la pace qui a Guerrero. Il personale della polizia l’unica cosa che porta con se è un’equipe di difesa ed è sempre disarmato completamente.

-Ma come si fa a ristabilire la pace con due studenti morti sulla strada?

-Ristabilire l’ordine e la pace significa sgomberare 800 studenti incappucciati che stavano bloccando il traffico. Noi dovevamo fare ordine!

 

Il giorno seguente venne indetta una manifestazione contro il governo messicano genocida e ammazza studenti.

 

La Federazione di Studenti Campesinos Socialistas del Messico condanna l’ assasinio di due studenti della Normale ‘ Isidro Burgos’ de Ayotzinapa a Guerrero che furono aggrediti il giorno 12 dicembre 2011 alle 12 durante una manifestazione iniziata con intenti pacifici e che esigeva un semplice colloquio con il governatore Aguierre Riviero.

 

Inoltre, oltre all’uccisione di questi due ragazzi, ci sono approssimativamente 5 feriti e 22 deportati e torturati. Questi ultimi non verranno rilasciati finchè non sveleranno il nome degli altri compagni coinvolti. E per concludere, un numero indefinito di scomparsi ormai già entrati nella lista dei DESAPARECIDOS!

Gli studenti denunciano le aggressioni e soprattutto le torture a cui sono sottoposti attualmente i loro compagni. Fanno un appello a tutto il mondo affinchè venga sparsa la notizia di centinaia di ragazzi scomparsi!

 

 

Le fotografie e i video pubblicati nelle le varie reti di comunicazione mostrano l’accanimento dell’aggressione avvenuta .Le immagini palesano chiaramente che a sparare furono le forze dell’ordine e che gli studenti ,assieme alle varie organizzazioni che appoggiavano la loro manifestazione, non portavano altre armi se non le loro idee e le loro richieste.

 

 

GLI STUDENTI CHIEDONO:

Una giusta punizione per gli assassini dei compagni uccisi

Libertà per i detenuti e una presentazione della lista dei desaparecidos

Rispetto per l’associazione studentesca e no alla chiusura della scuola

 

Gli studenti inoltre ripudiano il governo messicano genocida

Diciembre 2011

¡POR LA LIBERACIÓN DE LA JUVENTUD Y CLASE EXPLOTADA!

¡VENCEREMOS!

Federación de Estudiantes Campesinos Socialistas de México

 

 

 

16 dicembre 2011

Ulteriori notizie giungono dal Messico e sostengono che mercoledì mattina alcuni agenti della polizia raggiunsero la clinica del Isste dove erano ricoverati alcuni ragazzi.

Gli agenti volevano che i ragazzi confessassero di essere colpevoli di aver utilizzato armi durante la giornata di lunedì. Per farli parlare staccarono i macchinari a cui erano attaccati. Uno di loro , a causa della sospensione della cura, venne danneggiato e perse un rene. Le famiglie dei ragazzi hanno paura che gli agenti federali continuino ad intervenire nelle cure mediche e chiedono che si allontanino almeno dall’ospedale.

Inoltre , alle 12.00 circa di giovedì fecero ritorno due alunni considerati desaparecidos da mercoledi.

Le loro testimonianze sono strazianti. I ragazzi sono stati torturati e bendati durante tutto il tempo della cattura, informò Manuel Oliveras Hernandez.

Non dimentichiamo che ad oggi tanti altri ragazzi sono ancora scomparsi e sottoposti a tortura.