Sulla lotta contro il “Dal Molin”

In queste settimane il movimento “No Dal Molin” di Vicenza ha festeggiato le sue “vittorie” con un bel festival condito di bei discorsi e concerti.
Festeggiano e hanno ragione! L’antagonismo moderato e pacificato del presidio ha vinto un bel “Parco della Pace” che sarà per lo più frequentato dalle famiglie degli stessi militari americani che portano la loro idea di “pace” in ogni continente. D’altronde Variati l’aveva detto l’anno scorso proprio da quello stesso palco: “La base si farà. Ma grazie al movimento dei cittadini, la città potrà pretendere dallo Stato le compensazioni di carattere ambientale”. Variati suggerisce, No dal Molin ubbidisce!
E’ una realtà di cui sembrano essersi accorti un po’ tutti, anche gli ex colleghi dell’(a)Variati “«È stato bravo, un artista. Ha preso in giro quelli del No Dal Molin e si è preso i voti. Adesso si sposta al centro e concede tutto agli americani, confezionando anche la bufala del parco della Pace. Politicamente è stato bravissimo: li ha tenuti sulla corda, e poi ha detto: abbiamo fatto tutto il possibile, ma la base non si può fermare…».” Insomma il presidio No Dal Molin s’è fatto fregare, consapevolmente o meno, dal suo sindaco e se ne bea allegramente.
Anche l’area “disobbediente” vicentina ha di che festeggiare: il sindaco, con cui sono andati a braccetto finora, decisamente soddisfatto di come la giusta lotta contro la base non abbia preso una piega “estremista”, ha dato loro in regalo un bello “spazio sociale” (ex Bocciodromo) che potranno ristrutturare a loro uso e consumo.
Ma come altri prima di noi, siamo convinti che una base militare e le disgrazie che si porta appresso siano tali indipendentemente dal fatto che la base sia posizionata sul lato est o ovest di un parco.
E quindi chi non festeggia siamo noi, che con rabbia vediamo Vicenza militarizzata senza nessuna reale opposizione, che abbiamo visto compagni messi a tacere o adirittura minacciati perche’ non seguivano le “pratiche democratiche”, che hanno tentato con forza di bloccare i lavori ma sono stati, a loro volta, bloccati da chi, anche senza la divisa, gioca inconsapevole a supporto dello stato di Polizia.
Come anarchici non possiamo che sentirci vicini al “Comitato Vicenza Est”, a tutti/e coloro che hanno continuato su strade diverse , a tuttei quellequei compagnei che l’antimilitarismo lo vivono, senza grandi clamori mediatici ma con determinazione, giorno dopo giorno.

Aranea