Chi andrebbe fucilato?

In terra veneta, alla ribalta sui media nazionali dopo l’alluvione che ha devastato territori e comunità, accade anche che qualche esponente leghista si permetta di sostenere che in certi casi si dovrebbe applicare la legge marziale. E’ quanto sostiene Muraro subito spalleggiato da Gentilini, già famoso per le sue sparate razziste e xenofobe. Gli illustri politici leghisti hanno parlato di “fucilazione sul posto” commentando alcuni episodi di sciacallaggio ad opera di alcuni migranti. Furto, tra l’altro, smentito il giorno seguente: a quanto pare stavano rovistando tra i rifiuti. L’equazione migranti = malavita, malavita da reprimere preventivamente arrivando a sostenere la loro uccisione non è una novità e pare invece appartenere a buona parte dell’elettorato leghista. I ladri, coloro che rubano, vanno tolti di mezzo. Vi ricordate il manifesto leghista di qualche tempo fa che sosteneva che è “legittimo torturare i clandestini”?
Seguendo la logica leghista dovremmo compiere una strage.

Potremmo partire da Maroni e dalla sua sanatoria, vera e propria truffa ai danni dei migranti che hanno sborsato la bellezza di 500 euro per poter rimanere in Italia per poi in realtà venire cacciati perchè di loro non c’era più bisogno.

Potremmo continuare parlando dei milioni di contratti di lavoro precari e parasubordinati che permettono ai datori di lavoro di trattare persone come merci, non riconoscendo diritti e pagando stipendi da fame. Mezzo legale per derubare. Qui la lista delle teste che cadrebbero si allunga decisamente.

Restando in terra veneta potremmo parlare di come le logiche economiche funzionali agli interessi di pochi nuociano alla maggioranza, leghisti compresi. Sono anni che il territorio viene deturpato e cementificato così, mentre il setore delle costruzioni vola, la collettività subisce le ricadute territoriali di tali speculazioni che si tramutano, complice la voluta assenza di tutela e pianificazione delle comunità, in allagamenti, smottamenti e frane. Coloro che comodamente seduti in poltrona che per gli alluvionati hanno persino donato due gettoni di presenza in giunta regionale (percepiscono il rimborso per ogni presenza oltre che svariati migliaia di euro di stipendio mensili) farebbero meglio a starsene zitti, in primis i leghisti che tengono strette le redini della regione.

Sarebbe ora di smetterla con i miti e le leggende, con la presunta identità venetà di cui andare orgogliosi (sapendo che mi faccio prendere in giro da dei politici ignoranti tanto orgoglioso non lo sarei) e rivolgere l’attenzione invece ai reali problemi che affliggono il nostro tempo. Problemi concreti, che colpiscono anche i leghisti e alla cui base non vi altro che lo sfruttamento perpetrato sugli altri uomini. I confini non sono che dentro il nostro cervello, dovremmo avere il coraggio di fare una volta tanto “il passo più lungo della gamba” e provare a costruire qualcosa di completamente nuovo.

Araneici e Araneichi